Goccia.
Goccia.
Goccia.
Piove nel buio.
È rosa il cielo.
Rosa, come la mia anima.
Goccia.
Goccia.
Goccia.
Piove nel buio.
È rosa il cielo.
Rosa, come la mia anima.
Come foglie di gelsomino
che sovrastano la terra.
Ogive che guardano il cielo,
senza mai toccarlo.
Testimoni dei giorni che passano
e di loro non si curano.
Le crediamo immobili,
ma portano addosso il futuro.
Fino al prossimo inverno,
quando solo chi le ama
potrà salvarle.
Due parole, per G. che da mesi non può più guardare il suo amato verde.
A te dedico questo verde.
Questo verde che un tempo gestivi tu.
Questo verde che solo tu sapevi domare.
Passeggiavi sicura e forte
il coraggio di chi nascondeva i partigiani in casa,
la fierezza di chi è giusto,
l’abbraccio di una madre.
Questo verde è per te.
Ha accolto le tue lacrime, i tuoi sogni,
i tuoi figli, i tuoi nipoti.
Tu sapevi parlargli,
tu lo conoscevi meglio di tutti noi.
Foglie, erbe, fronde
tutto parla la tua lingua.
E’ qui fuori che ti chiama,
è il tuo verde, da cui non puoi scappare.
Cresce, florido, perché a differenza di noi uomini,
più invecchia più risplende,
è il tuo verde,
ti ama, ti protegge, ti stringe a sé.
E io lo dedico a te,
è l’unico modo che ho per parlarti del mio amore.
Il tuo verde
ti aspetta,
ti aspetto.