E così finisci per non capire la ragione di tante cose.
Sai che alla fine non ti piace sentirti così però come una droga, capisci che non ne puoi fare a meno, altrimenti la vita ti scorre via sotto i passi.
Quando ti senti così, sei in una dimensione diversa, la dimensione in cui percepisci il tuo essere che, libero da ogni barriera, si lascia andare e non ha paura di altalenare tra il male e il bene, tra la sofferenza e la felicità. Perché in fondo è quello che vuoi, vivere senza doverti preoccupare del dolore che provi e provochi.
E allora via, liberi, liberi, liberi sempre, noncuranti del tempo che passa e della fiamma che si consuma.
Rimanere al buio ti piace, e sentire solo il tuo respiro bagnato dalle lacrime non ti fa paura, perché prima del buio hai vissuto in una luce talmente accecante che ti ha riempito gli occhi.
E quel tiepido calore che senti in fondo, tra il cuore e i polmoni, ti basta per non morire.
amore
Per G., che da mesi non esce di casa.
Due parole, per G. che da mesi non può più guardare il suo amato verde.
A te dedico questo verde.
Questo verde che un tempo gestivi tu.
Questo verde che solo tu sapevi domare.
Passeggiavi sicura e forte
il coraggio di chi nascondeva i partigiani in casa,
la fierezza di chi è giusto,
l’abbraccio di una madre.
Questo verde è per te.
Ha accolto le tue lacrime, i tuoi sogni,
i tuoi figli, i tuoi nipoti.
Tu sapevi parlargli,
tu lo conoscevi meglio di tutti noi.
Foglie, erbe, fronde
tutto parla la tua lingua.
E’ qui fuori che ti chiama,
è il tuo verde, da cui non puoi scappare.
Cresce, florido, perché a differenza di noi uomini,
più invecchia più risplende,
è il tuo verde,
ti ama, ti protegge, ti stringe a sé.
E io lo dedico a te,
è l’unico modo che ho per parlarti del mio amore.
Il tuo verde
ti aspetta,
ti aspetto.